Ancora in scena, alla Galleria Toledo, Ragazzi della via Paal, di e per la regia di Adolfo Ferraro e Peppe Rosano. Mario Gelardi porta al ntS' La terza comunione, ed il Teatro Elicantropo ospita Peppe Celentano con Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij.
Sino a venerdì Galleria Toledo ospiterà, Ragazzi della via Paal – Conversa/Azione in un tempo, per la regia e con Adolfo Ferraro e Peppe Rosano. Un lavoro, liberamente tratto dal romanzo di Molnar, che va in scena in occasione dell'entrata in vigore del Decreto-Legge che prevede la chiusura degli Ospedali Psichiatrico Giudiziari. Alla conversa/azione prenderanno parte Adolfo Ferraro (psichiatra - ex-direttore nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa) e Peppe Rosano (artista- ex-internato nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa), in un confronto sul tema del disagio mentale, della reclusione e dell'impatto sociale delle scelte non omologate e del contesto in cui queste si innestano. A questi, si alterneranno nel corso di tre distinte serate, quali terze voci recitanti, dando voce così ad Antonin Artaud con la lettura della sua Lettera ai direttori dei manicomi, Enzo Moscato (autore, regista, attore), Enrico de Notaris (psichiatra) e Cristina Donadio (attrice).
Al Nuovo Teatro Sanità – ntS’ - Mario Gelardi porterà in scena, La terza comunione; in scena Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino. Uno spettacolo nato all’interno del progetto che ha come obiettivo quello di portare il teatro nei luoghi naturalmente congeniali ai racconti scenici proposti. Così, uno degli altari della Chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo, dove oggi sorge appunto il Nuovo Teatro Sanità, divenrà la scenografia naturale di questo lavoro. La terza comunione descrive un mondo che forse resiste solo nei ricordi dei nostri genitori o di noi da bambini e, come relitto di un’umanità superata, forse in qualche paese del profondo Sud. A tal proposito, racconta l'autore e regista dello spettacolo: "Ho creato una storia decisamente sopra le righe, paradossale: l’impossibilità di una bambina di ricevere la prima comunione, la sua difficoltà ad ingoiare l’ostia, il corpo sacro di Cristo viene rigettato dal corpo altrettanto sacro di un’anima candida e innocente". Attorno a questa vicenda che appare al nucleo comunitario, parrocchiale e umano, come simbolicamente negativa, si crea un mondo fatto di voci, di pettegolezzi, di frasi masticate e non dette, di parole sputate di nascosto, che determinerà lo svolgersi della vicenda.
Peppe Celentano metterà in scena al Teatro Elicantropo, Delitto e castigo; adattamento dal noto romanzo di Fedor Dostoevskij. Un viaggio di espiazione dal delitto al castigo del protagonista Raskolnikov, giovane di fervido intelletto e acuta sensibilità che, ossessionato da un astratto ideale di giustizia, secondo il quale un uomo superiore può arrogarsi il "diritto al delitto", progetta ed esegue l'omicidio di una vecchia usuraia. Cade, a causa del suo stesso gesto, in uno stato di prostrazione e di delirio, in cui le immagini dell'uccisione convivono con il terrore di essere scoperto. In uno spasmodico crescendo l’opera mette in primo piano la sfida dialettica tra l'investigatore, il poliziotto/giudice Porfirij, ed il presunto assassino, Raskolnikov.
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